Performance.



Quello che l’artista fa durante una performance creativa in pubblico è attentamente studiato, prima, e conosco il risultato che otterrò, la varabile è minima perché con gesti veloci io possa creare qualcosa di riconoscibile e apprezzabile.
Inizio con il fondo, stendo un colore chiaro che uniformi la superficie e che mi darà modo di disegnare contorni più precisi, poi metto un marroncino per velare e dare un po’ di profondità, poi passo al disegno vero e proprio, gli occhi sono neri e li delineo con uno spesso carboncino, il dentro estremamente bianco non mi sembra male.
Il rosso, altra velatura, la bocca sono solo due ditate di rosa su rosa, poi le sopracciglia, poi i lati del naso, poi ancora gli zigomi.
Guardo il risultato e poi l’orologio.
Sono pronta, sono in orario.
Forse solo un colpo di spazzola ed esco.

Dialogo su scarpe, 2011.


Parlando del più e del meno con una ragazzina, avrà 20 anni, e indossa degli stivali che trovo brutti.
Non glielo dico.
E poi lei dice: No, perchè meno di 12 cm non riesco proprio a portarli, non mi viene neanche in mente di comprarli, sono da vecchia.
Ma non da vecchia che se li indosso io divento una gran figa, da vecchia e basta.
Ha ragione.
In pieno.
E poi i tacchi, aggiungo io, meno di 12 cm oltre ad essere da vecchia sono anche scomodissimi, se ci pensi.
Ci troviamo d'accordo su tutto.
Meno sugli stivali che indossa, ma non lo dico, e quindi passano in secondo piano.
Lei non dice niente sui miei anfibi, e io non saprei da che parte cominciare per spiegarle che sono e saranno sempre più eleganti dei suoi stivali.
O almeno fino a quando non saranno da vecchia.

Waiting for.

















Ho scritto t'amo sul culo.

Oggi ho visto una ragazza che avanzava con baldanza, portava dei pantaloni con una scritta sul culo.
Quanto erano brutti, eppure farci caso mi ha riportato a quando erano brutti eppure numerosi.
Dove sono, adesso, tutti quegli orrendi pantaloni con quelle orrende scritte?
Mi piace molto quando una cosa che odio passa di moda, perchè non vederla più mi fa pensare a quanto si dovessero sentire fighi i proprietari di tale merce, e a quanto si debbano sentire sfigati adesso, i proprietari di tale merce.
Un senso di pace mi avvolge.
Sono felice, ma con una punta di cattiveria, di quelle alla Ve l'avevo detto io, di non farlo.
Bello vedere una cosa brutta cingere un culo, ed uno solo, fuori moda, superato finalmente.
Applicare il concetto di nemesi per una cosa del genere mi fa sentire esageratamente sciocca, eppure, ancora una volta, la storia ha fatto il suo corso.
Ah.

segnali



Ho capito tutto.

Ho capito perchè il panettone è così popolare e la colomba no.
Era semplice, in fondo.
E anche perchè il pandoro è più popolare della colomba.
In fin dei conti stiamo parlando della stessa cosa, dello stesso dolce, eppure il fascino della colomba è praticamente inesistente.
Perchè?
Per la glassa alla mandorla sopra, che fa una crosticina interessantissima e che si spezza cadendo sul tavolo.
Quella la vogliono tutti, e crea rivalità in famiglia facendo passare in secondo piano il resto del dolce.
E anche la pasqua in se.
Nessuno vuole un pezzo senza quella glassa, che è poca, buona ma poca, ed anzi tutti vogliono solo quella.
La colomba non potrà mai essere nessuno, con questi presupposti.
E il panettone regna.