Sfogliando una rivista per ammazzare il tempo sul treno mi trovo di fronte a quest'immagine.
Che, lo sottolineo così per fare, pubblicizza il vestito.
Mi sono bloccata a pensare quanto fosse brutta, quanto fosse fuori luogo, quanto culo sperperato nell'inutilità.
E a me, il culo sperperato nell'inutilità non ha mai disturbato, figuriamoci, ma allora sarà il logo sotto, il bianco e nero, il fatto che il vestito non si veda affatto, che mi fa pensare che questa non è eleganza.
Poi torno a casa colta da un'intuizione.
Ma sì, buon vecchio Terry Richardson, sei proprio tu.
E tutto cambia, perchè sapere che questa cagata di pubblicità deve essere costata un sacco di soldi mi fa tornare l'allegria.
Continua a non piacermi, ma adesso che è d'autore smerdarla mi fa sentire molto meno bigotta.
Come sempre non è cosa si realizza, ma chi è a realizzarlo.
E questo, una volta accettato, ed una volta fatto lo sforzo immane di accettarlo, in fondo mi rilassa.
RIVOLUZIONE.
Leggo sui giornali degli scontri in Tunisia.
Leggo sui giornali degli scontri in Egitto.
Leggo sui giornali delle illegalità del nostro governo, delle sue collusioni mafiose, di falso in bilancio, di corruzione, di finanziamenti illeciti, di concussioni, tangenti, favoreggiamenti, diffamazioni, droga e prostituzione.
Poi leggo di violenza negli stadi.
Di tutto questo quello che più mi stupisce è come ci venga in mente di picchiarci per lo sport.
Potremmo picchiarci per moltissime altre cose, a ben vedere.
Latte più o meno.
Al supermercato ci sono file di scaffali con cose inutili.
Risaputo.
Che costano pure tanto e che, guardandole da vicino, non sono nemmeno dotate di particolare appeal.
Di solito mescolano ingredienti normali all'agave, al ginseng, alla papaya, come se il pensiero di bere un banalissimo succhino alla pesca ti rendesse decisamente out.
Potere del marketing, renderti felice, la mattina, di fare colazione con un finto caffè ed un finto latte, poi metterci accento un finto panettone avanzato da delle finte feste ed essere a posto.
Pronti per una vera giornata.
Facile ironia, si si, ma io che mi sono sempre chiesta chi mai poteva comprare tutta questa roba non so come ci sono rimasta quando ho trovato la risposta.
Mia zia.
Ecco chi la compra.
Mia zia.
E io le voglio anche bene.
Nonostante questo, intendo dire, soia e agave, orzo e malto, e io l'amo ancora.
Dovrei dirglielo.
Risaputo.
Che costano pure tanto e che, guardandole da vicino, non sono nemmeno dotate di particolare appeal.
Di solito mescolano ingredienti normali all'agave, al ginseng, alla papaya, come se il pensiero di bere un banalissimo succhino alla pesca ti rendesse decisamente out.
Potere del marketing, renderti felice, la mattina, di fare colazione con un finto caffè ed un finto latte, poi metterci accento un finto panettone avanzato da delle finte feste ed essere a posto.
Pronti per una vera giornata.
Facile ironia, si si, ma io che mi sono sempre chiesta chi mai poteva comprare tutta questa roba non so come ci sono rimasta quando ho trovato la risposta.
Mia zia.
Ecco chi la compra.
Mia zia.
E io le voglio anche bene.
Nonostante questo, intendo dire, soia e agave, orzo e malto, e io l'amo ancora.
Dovrei dirglielo.
French manicure.
Ogni tanto esce una moda che sembra normale seguire, ed ogni tanto questa moda finisce.
Vedi le zeppe, vedi le zampe d'elefante, vedi tutto quello che vedi per forza perchè non puoi non vederlo, è ovunque.
Ma io ringrazio dio, i santi, gli apostoli, e anche un po' buddha, di non essermi mai fatta queste unghie.
Perchè rivedersi nelle foto vestiti da cani è un conto, ma così.
Così.
Avrei dovuto eliminare ogni prova, se l'avessi fatto, ma qualcosa mi ha fermato dallo scempio.
Anche perchè rivedersi vestiti da cani, pettinati da cani e in più con queste unghie.
No, non ci voglio pensare.
Meno male che è finita.
Me la sono scampata bella.
Vedi le zeppe, vedi le zampe d'elefante, vedi tutto quello che vedi per forza perchè non puoi non vederlo, è ovunque.
Ma io ringrazio dio, i santi, gli apostoli, e anche un po' buddha, di non essermi mai fatta queste unghie.
Perchè rivedersi nelle foto vestiti da cani è un conto, ma così.
Così.
Avrei dovuto eliminare ogni prova, se l'avessi fatto, ma qualcosa mi ha fermato dallo scempio.
Anche perchè rivedersi vestiti da cani, pettinati da cani e in più con queste unghie.
No, non ci voglio pensare.
Meno male che è finita.
Me la sono scampata bella.
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