Latte più o meno.

Al supermercato ci sono file di scaffali con cose inutili.
Risaputo.
Che costano pure tanto e che, guardandole da vicino, non sono nemmeno dotate di particolare appeal.
Di solito mescolano ingredienti normali all'agave, al ginseng, alla papaya, come se il pensiero di bere un banalissimo succhino alla pesca ti rendesse decisamente out.
Potere del marketing, renderti felice, la mattina, di fare colazione con un finto caffè ed un finto latte, poi metterci accento un finto panettone avanzato da delle finte feste ed essere a posto.
Pronti per una vera giornata.
Facile ironia, si si, ma io che mi sono sempre chiesta chi mai poteva comprare tutta questa roba non so come ci sono rimasta quando ho trovato la risposta.
Mia zia.
Ecco chi  la compra.
Mia zia.
E io le voglio anche bene.
Nonostante questo, intendo dire, soia e agave, orzo e malto, e io l'amo ancora.
Dovrei dirglielo.

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